Inglese al Politecnico. L’italiano non si promuove ostacolando l’eccellenza universitaria
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Inglese al Politecnico. L’italiano non si promuove ostacolando l’eccellenza universitaria

Inglese al Politecnico. L’italiano non si promuove ostacolando l’eccellenza universitaria

de iMille.

Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del TAR che vieta al Politecnico di Milano corsi integralmente in lingua inglese. Una sentenza che punisce una delle eccellenze del sistema universitario italiano. Dispiace osservare che anche l’Accademia della Crusca, benemerita istituzione a difesa della nostra lingua, abbia scambiato la sentenza per una vittoria nello sforzo di promozione della lingua italiana.

L’italiano non si promuove “danneggiando la competivita’ dei nostri ingegneri” e “punendo le nostre realta’ piu’ all’avanguardia”, scrive anche l’economista e esperta di innovazione, Irene Tinagli dal suo twitter. L’italiano si promuove ad esempio sostenendo la diffusione dei doposcuola per i bambini dei tanti italiani all’ estero, che oggi non hanno accesso a validi corsi per l’apprendimento della nostra lingua. Queste sono le battaglie in cui vorremmo vedere impegnate le nostre istituzioni culturali.

iMille.org – Direttore Raoul Minetti
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2 comments

  1. Sudditi dell’inglese: abbiamo una cultura antica e dovremmo essere noi ad insegnare agli americani.
    Invece facciamo i provinciali, pronti a prostrarsi alla prima multinazionale che è pronta a comprarci.
    Nulla vieta di studiare anche l’inglese, ma non di sostituirlo alla nostra identità.

    indro montanelli
    • Personalmente concordo con l’articolo. Crogiolarci nella nostra “cultura antica” e rinchiuderci nella nostra “identità” (sempre che l’identità della nazione coincida con la lingua italiana) è da contrari al progresso, tanto più che si parla di lingua inglese in ambito universitario, non di scuole elementari.

      Adamo

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