giovedì
16 NovLo svilimento del diritto di sciopero, in un volantino
di Emidio Picariello.
Il 10 novembre c’è stato uno sciopero generale e l’11 una manifestazione promossa da Eurostop. Innanzitutto è interessante che USB, l’Unione Sindacale di Base, sia così strettamente alleata a un movimento populista e qualunquista come Eurostop che ha come slogan NO EURO, NO UE, NO NATO. Ma l’altra cosa interessante sono i motivi dello sciopero, come da volantino.
Contro la precarietà.
L’osservatorio sul precariato, nell’ultimo report scrive:
Nei primi otto mesi del 2017, nel settore privato si registra un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +944.000, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+704.000) che del
2015 (+805.000).
Calcolato su base annua il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Questo saldo annualizzato – vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli
ultimi dodici mesi – risulta pari a +565.000 (in leggera contrazione rispetto a quello rilevato a luglio: +586.000). Tutte le tipologie contrattuali sono in crescita su base annua: + 17.000 per i
contratti a tempo indeterminato, + 53.000 per i contratti di apprendistato (+53.000), + 45.000 per i contratti stagionali e, soprattutto, + 449.000 per i contratti a tempo determinato.
Queste tendenze attestano la persistenza di una fase di ripresa occupazionale
https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Allegati/Osservatorio_Precariato-Gen-Ago_2017.pdf
I tagli al sociale.
Non si capisce di cosa si parli, la sola riforma del terzo settore prevede uno stanziamento di 190 + 200 milioni, per agevolazioni fiscali e crediti agevolati (fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2017-08-07/terzo-settore-riforma-42-passi-063520.shtml?uuid=AEvEsm9B). La spesa sanitaria continuerà a crescere (fonte: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=49812). Si fa fatica anche a rispondere.
La privatizzazione di grandi aziende, la dismissione di aziende strategiche.
In realtà, secondo il vicedirettore di Bankitalia, il programma di privatizzazioni è addirituttra troppo prudente (fonte: https://www.milanofinanza.it/news/def-bankitalia-esplicitare-meglio-programmi-privatizzazioni-201704191628021073). Sarebbe interessante capire quali “aziende strategiche” si stanno dismettendo.
Rinnovo dei contratti pubblici.
Nonostante ci siano delle critiche, al rinnovo si sta lavorando e sono previsti degli aumenti, oltre ai famosi 80 euro (fonte: https://www.termometropolitico.it/1271008_rinnovo-contratto-statali-cifre-esatte.html).
L’incremento di salari, stipendi e pensioni. Rilancio di servizi pubblici gratuiti. Diritto al reddito e all’abitare.
Beh, siamo tutti d’accordo, no? E capisco anche che non spetti al sindacato dire come. Però ci dica perché. Cosa abbiamo fatto per meritare questo incremento? Quali servizi pubblici non sono gratuiti e sono da rilanciare? Il diritto al reddito e all’abitare lo sosteniamo con quali soldi, e quali case? Tutto molto bello, ma scioperare per queste cose è come scioperare contro l’inverno.
Messa in sicurezza del territorio.
Il Governo ha già varato il piano “Casa Italia” (fonte: http://www.governo.it/approfondimento/piano-casa-italia/7093) se non va bene, sarebbe interessante capire cosa, non va bene.
Il contrasto alla xenofobia e al razzismo.
Bellissimo. Ma uno sciopero? In che modo potrebbe essere utile alla causa?
Contro la deriva autoritaria e repressiva del governo.
Di preciso in quale circostanza il Governo è stato autoritario? E che cosa ha represso, di recente? A quali vicende ci si riferisce? Qualcuno è stato picchiato? Giornalisti arrestati? Questo volantino è stato ciclostilato di nascosto? Se la risposta a queste domande è “no”, allora non c’è nessuna deriva autoritaria e repressiva.
In difesa del diritto di sciopero.
Ecco, se volete davvero difendere il diritto di sciopero, non organizzate scioperi di venerdì sostenuti da motivazioni pretestuose e infantili.
iMille.org – Direttore Raoul Minetti
[…] *pubblicato sulla rivista iMille […]