giovedì
12 OttIo mi sento italiano. Profili e storie della “seconda generazione”. Ornella Darova
di Ornella Darova.
iMille sostengono l’approvazione dello Ius Soli e pubblicheranno da oggi storie e testimonianze sul tema.
Nata a Asti nel 1994, laureata in Economia e Statistica all’Università di Torino, oggi frequenta il master in Economics all’Università Bocconi.
Da dove viene la tua famiglia e in quale paese ti senti più a casa?
Sono di origine albanese, ma sono nata in Italia nel 1994. Questa dualità ha sempre rappresentato per me una ricchezza, un motivo per riflettere e per non prendere mai valori, cultura, religione e costumi in termini assoluti. La diversità porta inevitabilmente al confronto.
La mia prima lingua, tuttavia, è l’italiano. La mia cultura è essenzialmente italiana, perché ho compiuto tutti i cicli scolastici qui, e la biblioteca cittadina in cui trascorrevo le ore custodiva tutti i classici italiani. E quando sono all’estero il cibo italiano mi manca terribilmente. Mi sento italiana e mi sento europea. Con delle radici albanesi che mi affascina scoprire. Quando parlo albanese, ho l’accento italiano.
Cosa ha significato per te acquisire la cittadinanza italiana?
Essendo nata in Italia, a 18 anni ho potuto fare richiesta per ottenerla. Ho scoperto solo in quel momento, tuttavia, che poiché per i miei primi 6 mesi di vita non ero presente legalmente in Italia, secondo il mio Comune di residenza non ne avevo diritto. È stato semplicemente grottesco fare ricorso, prendere due avvocati, andare in tribunale, presentarmi di fronte a tre giudici e giustificare il fatto di voler diventare italiana. Un’umiliazione.
Oggi ho 22 anni, una vita trascorsa in Italia, ma ho la cittadinanza solo da 3 anni. La cittadinanza italiana per me è stato solo il riconoscimento de jure di qualcosa che era già vero de facto. Qualcosa che doveva essere ovvio, automatico. Finalmente, ce l’ho fatta.
iMille.org – Direttore Raoul Minetti
[…] *pubblicato sulla rivista iMille […]